Nei suoi primi anni di vita la Crusca non ebbe una sede propria e gli incontri si svolsero nelle case degli accademici. Ciò si verificò almeno a partire dal 4 settembre 1588, data della prima seduta registrata nel Diario dell’Inferigno, e sino al 25 giugno 1589 gli incontri si svolsero quasi sempre nella casa dell’allora arciconsolo Giovanni de’ Bardi, con l’eccezione delle sedute del 19 e 25 aprile 1589, che si tennero nella casa di Giovanni Rondinelli, l’Ammazzerato.
Fonti
Diario dell’Inferigno, seduta del 10 febbraio 1589 (ACF, Fascetta 74, p. 16)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?idgestore=4&idoggetto=649&file_seq=1
Bibliografia
Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, p. 339.
Nel febbraio 1589 si sentì l’esigenza di munirsi di una sede propria, e i tre accademici Giovan Battista Deti, Giovan Simone Tornabuoni e Francesco Marinozzi furono incaricati di trovare una nuova stanza. Dal 28 giugno 1589 al novembre 1590 l’Accademia ebbe la sua residenza in un palazzo di piazza Peruzzi, del quale non siamo oggi in grado di ricostruire la precisa collocazione; tra l’aprile e il giugno del 1589 gli accademici si occuparono di mettere in ordine la nuova stanza e ciascuno di loro s’impegnò a versare uno scudo e a portare «uno sgabello di noce» e «qualche cosa per la invenzione del dipingere le imprese».
Fonti
Diario dell’Inferigno, sedute del 19 aprile, 21 giugno, 8 novembre 1589 (ACF, Fascetta 74, pp. 19-23)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?idgestore=4&idoggetto=649&file_seq=1
Bibliografia
Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 339-340.
Nel novembre 1590, anche grazie a un probabile aiuto economico dato dalla Colonia di Pisa, l’Accademia si trasferì nella stanza di un palazzo sito in piazza di San Biagio. Una testimonianza tratta dal Diario dell’Inferigno ci dice che «si trovò la stanza tutta parata di panni verdi, e coperto il seggio dell’arciconsolo, e ‘l tavolino della Segreteria di detti panni, e ripiena di sgabelli di noce colla spalliera». Di questa sede si ha memoria grazie a una lapide del 1882 posta oggi in via Pellicceria 2: «Gli accademici della Crusca qui dal MDXC al MDCXII compilarono il primo Vocabolario della lingua d’Italia. Il Municipio di Firenze poneva con delib. del XXVII dic. MDCCCLXXXII». Nonostante quanto riportato nella lapide celebrativa, in realtà dalle fonti documentarie non sappiamo fino a quale data la Crusca ebbe questa sede. Infatti, pur terminando il Diario dell’Inferigno in data 8 luglio 1613, l’ultimo accenno alla sede si trova solo in data 9 febbraio 1594.
Fonti
Diario dell’Inferigno, sedute del 14, 21, 28 novembre 1590, e 9 febbraio 1594 (ACF, Fascetta 74, pp. 44, 96-97, 237)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?idgestore=4&idoggetto=649&file_seq=1
Verbali 8 (ACF, Fascetta 375, pp. 37, 63 e 156)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=670&IDGestore=4
Bibliografia
Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 340-341.
Dopo una fase di interruzione delle attività della Crusca, coincidente tra l’altro con la peste che colpì Firenze tra il 1630 e il 1633, l’Accademia ebbe una nuova sede nei pressi di Orsanmichele, al canto al Magistrato, composta da due stanze, «che una alle tornate, e ragionamenti; l’altra a gli studi fu destinata». Come era già successo in passato, gli accademici decisero di tassarsi e di versare 10 lire all’accademico Vincenzo Barducci, nominato in quell’occasione tesoriere. La prima riunione si ebbe il 15 marzo 1641.
Fonti
Diario del Ripieno (ACF, Fascetta 76, pp. 2r-9r)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=652&IDGestore=4
Bibliografia
Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 341-342.
L’esigenza di trasferirsi in una zona più centrale della città portò gli accademici ad un nuovo cambio di residenza. La nuova sede, come testimonia il Diario del Ripieno, fu posta in una nuova stanza «così capace, e si luminosa, che per essere in luogo vicino a tutti’ negozi, niuno può avere scusa del non venire», situata tra il palazzo del Bargello e il canto de’ Pazzi.
Fonti
Diario del Ripieno, seduta del 19 giugno 1641(ACF, Fascetta 76, pp. 16v-17r)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=652&IDGestore=4
Bibliografia
Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, p. 342.
Almeno a partire dal 3 agosto 1650 gli accademici si riunirono in una residenza sita in via dello Studio, alla quale tra il 1713 e il 1714 fu annessa una nuova stanza «per custodirvi i libri, e le scritture della medesima». La stanza, di proprietà del senatore Francesco Gianni, fu tenuta in affitto dalla Crusca fino al gennaio del 1784.
Fonti
Diario del Ripieno (ACF, Fascetta 76, p. 58v)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=652&IDGestore=4
Memorie per servire di continuazione al Diario dell’Accademia della Crusca dal dì 10 Dic.bre 1705 a tutto il dì 2 Sett.bre 1728 (ACF, Fascetta 77, p. 104)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=651&IDGestore=4
BNCF, Arch. Magl., filza XI, XXXIV, cc. 412r-422v
Bibliografia
Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 342-343.
Con il motu proprio di Pietro Leopoldo del luglio del 1783, che portò all’accorpamento delle tre accademie della Crusca, degli Apatisti e Fiorentina, una nuova sede si ebbe presso la Biblioteca Magliabechiana, dove furono «incorporati tutti i fondi appartenenti alle tre accademie». Fino alla ricostruzione napoleonica, sarà questa la sede di incontro degli accademici.
Fonti
BNCF, Arch. Magl., filza XI, XVIII, cc. 190r, 198r-199r
Bibliografia
Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, p. 343.
Dopo una fase di transizione che vide gli accademici riunirsi in diverse istituzioni fiorentine e case private (sala del Consiglio di Prefettura, sala del Comune del Buon Umore, casa del presidente Pietro Ferroni, sala dei Georgofili), una nuova sede si ebbe in seguito alla soppressione dei conventi di età napoleonica (1808-1812). Alla Crusca venne destinato il convento degli agostiniani di Santo Spirito e la prima seduta potè svolgersi il 16 novembre 1813. Tuttavia, già nell’ottobre del 1814, in seguito alla politica di ripristino dei conventi soppressi, all’Accademia fu richiesto di restituire il convento di Santo Spirito; quindi la Crusca, privata di questa sede, ottenne ospitalità all’Accademia dei Georgofili dal giugno 1816 all’aprile 1817.
Fonti
Diario I (ACF, fascetta 363)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=631&IDGestore=4
Bibliografia
Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 344-345.
Le adunanze accademiche si svolsero nel Palazzo Riccardi solo a partire dal 29 aprile 1817, anche se la Biblioteca vi era stata trasferita già dal 1816. Il Palazzo Riccardi diverrà fino al 1865 la sede della Crusca, che per quarantotto anni fu ritenuto degno e consono alle esigenze degli Accademici.
Fonti
Lettera della Segreteria di Stato al Presidente dell’Accademia del 1° giugno 1816 (ACF, Affari e rescritti sovrani, filza 2; fascetta 397)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=882&IDGestore=4
Diario I (ACF, fascetta 363)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=631&IDGestore=4
Diario II (ACF, fascetta 364)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=632&IDGestore=4
Bibliografia
Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 345-346.
In seguito alla designazione di Firenze quale capitale del Regno d’Italia, il Ministero dell’Interno richiese alla Crusca la cessione della sede di palazzo Riccardi e affidò quale nuova residenza alcuni locali del convento di San Marco (con accesso da via della Dogana). La prima seduta si tenne il 20 giugno 1866, ma già dopo cinque anni gli Accademici iniziarono a cercare una nuova sede, prendendo in considerazione varie alternative che fossero più convenienti «per centralità, vicinanza alle biblioteche e benefizio di luce». Non riuscendo a trovare una nuova sede, nel 1879 l’Accademia riuscì a ottenere nuovi locali, le stanze cosiddette del Noviziato, poste al primo piano del Convento, che permisero agli accademici di usufruire di ben sedici stanze (dalle sei precedenti). La consegna di queste stanze, seguita da importanti lavori di ristrutturazione del complesso, fu vissuta in Accademia come un vero e proprio cambio di sede. In questi anni la Biblioteca era situata in un corridoio, al quale si accedeva da una vetrata e dove era stato anche aperto un terrazzino. Una seconda stanza, chiamata “Piccola libreria”, riuniva le opere che dovevano essere consultate più frequentemente dai compilatori del Vocabolario.
Fonti
Diario IV (ACF, fascetta 366)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=661&IDGestore=4
Diario V (ACF, fascetta 367)
Verbali 6 (ACF, fascetta 373)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=668&IDGestore=4
Verbali 7 (ACF, fascetta 374)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=669&IDGestore=4
Verbali 8 (ACF, fascetta 375)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=670&IDGestore=4
Verbali 15 (ACF, fascetta 382)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=677&IDGestore=4
Bibliografia
Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 346-351.
Dal 1911 fu ancora una volta sentita l’esigenza di stabilirsi in una nuova sede, che fu più tardi individuata nella precedente residenza di Palazzo Riccardi, all’interno del quale l’Accademia si trasferì nel 1914. Furono necessari interventi di varia natura, tra cui la realizzazione di nuove scaffalature per la Biblioteca. In quegli anni e fino al 1939, quando l’Accademia fu provvisoriamente trasferita a Palazzo Pucci, i locali della Biblioteca erano disposti in tre stanze.
Fonti
Bibliografia
Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, p. 352-353.
Un trasferimento provvisorio dell’Accademia si ebbe a Palazzo Pucci almeno a partire dal febbraio del 1938. Le stanze occupate nel palazzo non erano però adeguate alle esigenze di spazio della Crusca dato che la maggior parte dei volumi della biblioteca e «tutto il fondo del Vocabolario» non si erano potuti sistemare nella nuova sede e si trovavano ancora in un magazzino di Palazzo Riccardi. Così, nel giugno del 1940, la sede dell’Accademia fu spostata nel palazzo dei Giudici.
Fonti
Verbali 17 (ACF, fascetta 384)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=679&IDGestore=4
Bibliografia
Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, p. 354.
Anche grazie all’interessamento dell’accademico Giovanni Gentile, nel giugno del 1940 la sede dell’Accademia fu spostata nei locali posti al secondo piano del palazzo dei Giudici, e la prima seduta si ebbe il 7 dicembre 1940. Dopo diversi anni dal trasferimento si pensò alla necessità di trovare una nuova sede, necessaria anche perché non si disponeva di locali ad uso magazzino per la biblioteca. A partire dalla metà degli anni Sessanta, e in particolare su spinta del presidente Giacomo Devoto e dell’accademico segretario Giovanni Nencioni, vennero avviate le trattative con la Soprintendenza ai Monumenti di Firenze per il trasferimento presso la villa medicea di Castello, che si concretizzò soltanto nel 1974.
Fonti
Verbali 17 (ACF, fascetta 384)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=679&IDGestore=4
Bibliografia
Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, p. 354-355.
Dopo i lavori di restauro avviati nel 1965 e conclusi nel 1974 sotto la direzione dell’architetto Cirano Fei, l’Accademia fu trasferita presso la villa Medicea di Castello. Il trasferimento avvenne in più tempi: l’Ufficio lessicografico risultava nella villa nel novembre 1972, la prima seduta del Consiglio si svolse il 20 febbraio 1974, ma la consegna formale all’Accademia da parte dell’Ufficio erariale avvenne solo nel maggio del 1977. La villa medicea, conosciuta anche come villa reale di Castello, è tuttora la sede dell’Accademia ed è stata sottoposta tra il 2008 e il 2010 a ingenti lavori di ristrutturamento e adeguamento funzionale.
Fonti
Verbali 18 (ACF, fascetta 385)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=681&IDGestore=4
Verbali 21 (ACF, fascetta 388)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=684&IDGestore=4
Verbali 22 (ACF, fascetta 389)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=685&IDGestore=4
Verbali 23 (ACF, fascetta 390)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=686&IDGestore=4
Verbali 24 (ACF, fascetta 391)
http://www.adcrusca.it/theke/schedaoggetto.asp?IDOggetto=687&IDGestore=4
Bibliografia
Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, p. 355-356.