Dalla ricostituzione napoleonica dell’Accademia (1811) alla metà del Novecento, la cura della Biblioteca fu affidata a 17 accademici, che si succedettero nella carica di «accademico bibliotecario», come stabilito, per la prima volta, nelle Costituzioni per il Regolamento interno dell’Accademia della Crusca (1813).

  • 1812
  • 1818
  • 1819
  • 1822
  • 1824
  • 1829
  • 1833
  • 1839
  • 1845
  • 1848
  • 1851
  • 1854
  • 1858
  • 1864
  • 1866
  • 1897
  • 1915

1812

Lessi, Giovanni <1743-1817>

Accademico bibliotecario dal 1/4/1812 al 12/10/1817

Nato a Firenze il 4 agosto 1743, si dedicò fin da giovanissimo alla cultura umanistica, studiando greco con l’ellenista dello Studio fiorentino Angelo Maria Ricci e perfezionandosi poi a Pisa con Giovangualberto Soria e con Carlo Antonioli. Non abbandonò mai questi interessi, pur divenendo per volere della famiglia dottore in legge e poi avvocato, professione che esercitò solo per qualche anno, nello studio legale di Giovanni Paolo Ombrosi. Al di fuori della professione continuò in ogni modo a dedicarsi alla cura di patrimoni familiari, come quello della famiglia Riccardi. Oltre che accademico della Crusca fu socio dell’Accademia dei Georgofili, nelle cui Memorie pubblicò alcuni scritti di oggetto giuridico e naturalistico. Curò inoltre la traduzione degli apparati introduttivi di alcune opere lessicografiche: il prologo del Dizionario castigliano dell’Accademia di Madrid e la prefazione al Dictionary del Johnson, nonché del Progetto per emendare, promuovere e perfezionare la lingua inglese di Swift. Si ha notizia di una sua «pregevolissima biblioteca›› che, alla sua morte divenne di proprietà del nobile russo Demetrio de Boutourlin, che si era stabilito a Firenze. Ricoprì diverse cariche pubbliche: fu, tra l’altro, membro della Commissione sugli oggetti di scienze e d’arti, costituita nel 1808 nell’ambito della politica delle soppressioni conventuali di età napoleonica e incaricata di inventariare i beni più preziosi custoditi nei conventi. In Crusca fu censore nel 1815 e deputato agli studi preliminari per la quinta edizione del Vocabolario.

Nel 1812, pochi mesi dopo il suo ingresso in Crusca, fu nominato accademico bibliotecario, un anno prima dell’approvazione definitiva delle Costituzioni, che avrebbero sancito le funzioni di questa nuova figura accademica. L’attività del Lessi come accademico bibliotecario, incarico che svolse fino alla morte, si concentrò essenzialmente intorno alla gestione degli arrivi in Crusca dei volumi provenienti dai conventi soppressi: nell’aprile 1812 giunsero in Accademia 2.489 volumi, quale sostanziale apporto derivante dalle soppressioni conventuali del 1810-1812; inoltre tra il 1812 e il 1814 fu incaricato di seguire il trasferimento di circa trecentocinquanta edizioni confiscate alla Biblioteca del Convento di San Marco e destinate alla Crusca (il loro effettivo arrivo in Crusca non è documentato). Nel settembre 1814, dopo lo smantellamento di alcune biblioteche fondate nel periodo della dominazione francese, si occupò di eseguire una selezione dei volumi della Biblioteca della Prefettura che avrebbero potuto essere necessari per gli studi dell’Accademia; ma anche in questo caso non si ha notizie nelle fonti dell’effettivo arrivo in Crusca di tali opere. Nel 1820, l’accademico e grande amico del Lessi, Giuseppe Sarchiani donò all’Accademia il Vocabolario toscano dell’arte del disegno di Filippo Baldinucci, interfoliato e con postille dello stesso Lessi.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 62-66, 94-96.

  • Biblioteca Magliabechiana

1818

Fontani, Francesco <1748-1818>

Accademico bibliotecario dal 1818/3/1818 al 4/12/1818

Nato a Firenze il 23 maggio 1748 e ordinato sacerdote nel 1772, fu stretto collaboratore e amico di Scipione de’ Ricci. Erudito in diversi campi del sapere, dall’archeologia alle arti figurative e dalle lettere classiche alla filologia, fu rilevante la sua attività di poligrafo, alla quale affianco quella di insegnante, prima a Roma e poi a Firenze, e dal 1783 quella di bibliotecario alla Riccardiana, della cui gestione si occupò dopo Giovanni Lami, coadiuvato dal sottobibliotecario Luigi Rigoli, e per la cui salvaguardia si adoperò nel secondo decennio dell’Ottocento. Fu affiliato alle principali accademie e istituzioni fiorentine, quali la Colombaria, i Georgofili, la Società di storia patria, l’Accademia fiorentina. Come il Lessi fu membro della Commissione sugli oggetti di scienze e d’arti e inoltre, sempre nell’ambito delle soppressioni di età napoleonica, eseguì tra il 1810 e il 1811 una dettagliata ricognizione dei libri destinati alla distruzione. Divenuto dal 1812 accademico della Crusca, per la ricostituzione della quale in età napoleonica pare abbia svolto un ruolo di primo piano, fu massaio dal 1815 al 1817, nonché deputato alla tavola dei Citati dal 1818; risulta essere stato il consegnatario del convento di Santo Spirito nel 1813 come sede per la Crusca, in seguito ad un apposito sopralluogo. In seguito alla morte del Lessi, fu decisa un’adunanza straordinaria dell’Accademia per il 1° dicembre 1817, al fine di eleggere al suo posto il nuovo accademico e il nuovo delegato; cosa che puntualmente avvenne con l’elezione rispettivamente di Giovan Battista Niccolini e Pietro Ferroni. L’effettiva nomina a bibliotecario del Fontani avvenne poco dopo la consegna delle chiavi della Biblioteca, e precisamente il 31 marzo 1818. La morte, avvenuta il 4 dicembre 1818, non gli consentì di realizzare molto; tuttavia il rapporto sullo stato della stessa da lui stilato su incarico degli altri accademici fornisce utili notizie. Fu sepolto nella chiesa di Santa Maria Novella di Firenze.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 96-97.

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  • Palazzo Riccardi

1819

Rigoli, Luigi <1763-1832>

Accademico bibliotecario dal 30/3/1819 al 14/7/1832

Nato a Fibbiana, in provincia di Firenze, nel 1763, dalle scarsissime notizie sulla sua vita si ricava che fu abate, sottobibliotecario e poi bibliotecario della Riccardiana dalla morte del Fontani e che pubblicò testi letterari, citati poi nella quinta edizione del Vocabolario. Divenuto accademico il 9 febbraio 1819, fu membro della deputazione per le giunte e correzioni del Vocabolario e censore nel 1824 e 1832. Il Rigoli ricoprì la carica di accademico bibliotecario in tre periodi: nella prima fase, come successore del Fontani, fu eletto il 30 marzo 1819. Seguì, assieme all’accademico Tassi, le trattative per l’acquisto di un cospicuo numero di edizioni di interesse linguistico dal libraio Gaspero Ricci. Si adoperò inoltre per far acquisire alla Biblioteca un esemplare della cosiddetta «Crusca veronese» sulla quale erano state copiate le postille inedite eseguite dal socio corrispondente Luigi Lamberti. Fu nuovamente accademico bibliotecario dal 14 giugno 1825 (in seguito alla morte di Luigi Fiacchi) al 31 marzo 1829. In questi anni non risulta coinvolto in particolari avvenimenti della gestione della Biblioteca; sorprende anzi che il Rigoli non venga nominato nel 1827 all’interno della «deputazione di tre accademici i quali scelgano e trattino liberamente col libraio delle spese occorrenti, avendo in principal mira l’economia e il decoro dell’Accademia››. Successe infine all’accademico bibliotecario Gaspero Bencini dal 27 marzo 1832 alla morte, avvenuta il 14 luglio dello stesso anno.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 97-99.

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  • Palazzo Riccardi

1822

Follini, Vincenzio <1759-1836>

Accademico bibliotecario dal 26/3/1822 al 30/3/1824

Nato a Firenze il 22 dicembre 1759, ordinato sacerdote, fu sottobibliotecario dal 1797 della Magliabechiana, di cui divenne bibliotecario nel 1801. Scrisse i primi due volumi di Firenze antica e moderna illustrata, opera pubblicata anonima nel 1789 e poi proseguita da Modesto Rastrelli; la sua opera principale come bibliotecario fu il Catalogus codicum saeculo XV impressorum qui in publica Bibliotheca Magliabechiana Florentiae adservantur, pubblicato in tre volumi tra il 1793 e il 1795, del quale risulta però unico autore Ferdinando Fossi; lo si ricorda pure per un’altra opera che ebbe grande fortuna e che stampò sotto il nome di Leopoldo Della Santa, Della costruzione e del regolamento di una pubblica universale biblioteca, con la pianta dimostrativa (1816). Curò inoltre diverse edizioni di classici della letteratura italiana, dal suo ingresso in Crusca nel 1812 fino al 1831. Divenne accademico bibliotecario il 26 marzo 1822, carica che ricoprì fino al suo passaggio ad arciconsolo, avvenuto nel 1824. Limitatamente alla sua attività di accademico bibliotecario si conservano sei note da lui sottoscritte, contenenti elenchi di volumi che fece pervenire in Crusca come acquisti o cambi tra il 2 aprile 1822 e il 15 marzo 1823. In Crusca ricoprì anche la carica di censore nel 1815 e 1830 e fu deputato alla tavola dei citati dell’edizione del 1843 del Vocabolario. Morì a Firenze il 1° febbraio 1836 e fu sepolto nella Basilica di Santa Croce; sulla sua tomba venne posto un busto in marmo realizzato da Ottaviano Giannozzi.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 99-100.

  • Palazzo Riccardi

1824

Fiacchi, Luigi <1754-1825>

Accademico bibliotecario dal 30/3/1824 al 25/5/1825

Nato a Scarperia (Firenze) il 4 giugno 1754, terminati gli studi al collegio dei chierici eugeniani di Firenze e ordinato sacerdote nel 1777, divenne insegnante di filosofia e matematica nel medesimo collegio fino al novembre 1786, quando Pietro Leopoldo lo nominò insegnante delle stesse materie nelle scuole leopoldine. Conosciuto ai più per la sua attività di scrittore di favole, fu meno notevole come poeta; con la maturità si dedicò alla filologia, pubblicando nuove edizioni di testi antichi; Leopoldo II lo incaricò di curare l’edizione delle Opere di Lorenzo il Magnifico, pubblicate in quattro volumi nel 1825. Divenne accademico della Crusca il 23 gennaio 1812, ricoprendone la carica di censore nel 1816 e nel 1821; fu inoltre deputato per i vocaboli delle arti e delle scienze e, dal 1819, membro della deputazione per i testi di lingua. Nella stessa seduta del 30 marzo 1824 che portò all’elezione del Follini come arciconsolo, il Fiacchi venne eletto accademico bibliotecario; già nel 1814 era stato incaricato, assieme al Lessi di fare una scelta dei libri che potevano essere utili agli studi della Crusca tra quelli passati dalla Prefettura alla libreria Magliabechiana. Non resta traccia tra i documenti accademici della sua attività come bibliotecario, mansione che ricoprì fino alla morte, avvenuta il 25 maggio 1825; fu sepolto nella Chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 100-101.

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  • Palazzo Riccardi

1829

Bencini, Gaspero <1775-1847>

Accademico bibliotecario dal 31/3/1829 al 28/3/1845

Nato a Colonnata (Massa Carrara) il 19 giugno 1775, compiuti i suoi studi nel seminario diocesano e quello di teologia a Firenze divenne sacerdote e poi canonico di San Lorenzo. Coadiutore di Angelo Maria Bandini per le lingue orientali alla Biblioteca Medicea Laurenziana, nel 1803, alla morte dello stesso Bandini, divenne vicebibliotecario sotto la direzione di Francesco Del Furia, che coadiuvò per la Collezione d’opuscoli scientifici e letterari dal 1807 al 1819; collaborò anche con l’«Archivio storico italiano››. Nominato socio della Colombaria nel 1818 e accademico della Crusca nel 1819; da quell’anno la sua attività si concentrò soprattutto sullo spoglio dei manoscritti in volgare per la redazione del Vocabolario. Prese parte intensamente alla polemica linguistica provocata dalla pubblicazione della Proposta di alcune aggiunte e correzioni al Vocabolario della Crusca per controbattere le tesi sostenute dal Monti; fu inoltre tra gli accademici che si opposero al conferimento del premio per il concorso bandito dalla Crusca nel 1830 alle Operette morali del Leopardi. Divenuto direttore della Riccardiana nel 1834, ne compilò il catalogo generale. In Crusca censore nel 1824 e 1832, deputato per i testi di lingua e per le voci greche e latine e membro della Deputazione di ultima revisione dell’edizione del 1843 del Vocabolario, fu «ape laboriosa negli spogli lessicali», ma «non una fenice degli ingegni», come con un pizzico di ironia ha scritto Ernesto Sestan. Ricoprì la carica di accademico bibliotecario in tre diverse fasi: dal 31 marzo 1829 al 27 marzo 1832, dal 29 marzo 1836 al 26 marzo 1839 e dal 29 marzo 1842 al 28 marzo 1845. Sotto la sua gestione si trova nei verbali un’ennesima conferma del carattere della Biblioteca accademica, quando in risposta alla richiesta di abbonamento alla «Revue provinciale» pubblicata a Lione, si afferma che «essa Accademia non fa acquisto che di libri di lingua e di quelli che servono all’aumento e alla correzione del Vocabolario». Durante la sua attività, nel 1838, durante cioè la seconda fase del suo incarico, venne redatto il Catalogo della Libreria dell'Imperiale e Reale Accademia della Crasca, catalogo alfabetico per autore di edizioni a stampa in due volumi. Il Bencini morì a Firenze il 10 luglio 1847.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 101-102.

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  • Palazzo Riccardi

1833

Gelli, Tommaso <1786-1859>

Accademico bibliotecario dal 26/3/1833 al 29/3/1836

Nato a Firenze nel 1786, abate, successe come bibliotecario della Magliabechiana al Follini nel 1836, carica che ricoprì fino alla morte. La personalità del Gelli, così come quella del Bencini, altro accademico bibliotecario, ed entrambi collaboratori dell’«Archivio storico italiano», è stata cosi tratteggiata da Ernesto Sestan: «brave persone, ferrate e catafratte nelle loro pedanterie; modeste ma utili nei limiti della loro competenza; pazienti e assidue nel riempire schede e cataloghi, nel collazionare manoscritti, assorte nelle loro occupazioni cartacee». Divenuto accademico della Crusca nel 1821, fu censore nel 1827 e 1834 e membro della seconda deputazione compilatrice del Vocabolario del 1843, nonchè poi deputato alla revisione di questa edizione. Ricoprì la carica di accademico bibliotecario dal 26 marzo 1833 al 29 marzo 1836. Gelli fu incaricato di occuparsi dell’acquisto di un certo numero di copie dell’edizione del Tassi del Trattato della miseria dell’uomo, il Giardino di consolazione e la Introduzione alle virtù, che verranno poi consegnate agli accademici dal Bencini. Nel 1834 si occupò dell’acquisto, presso il libraio Garinei, della «copia autografa degli spogli fatti dal defunto Luigi Rigoli pel nostro Vocabolario», tuttora conservati nell’archivio accademico, e di alcuni scaffali per la Biblioteca. Chiesta e ottenuta la giubilazione, morì a Firenze il 25 maggio 1859.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, p. 103.

  • Palazzo Riccardi

1839

Ciampolini, Luigi <1786-1846>

Accademico bibliotecario dal 26/3/1839 al 29/3/1842

Nato a Firenze il 7 agosto 1786, studiò giurisprudenza all’Università di Pisa, dove entrò in contatto con molti studenti greci e tradusse classici greci; dopo un incarico amministrativo durante la dominazione napoleonica, visse a Corfù, come docente di letteratura italiana e latina, tra il 1822 e il 1826, attratto dalla rivoluzione scoppiata in Grecia nel 1821 e dal suo amore per la cultura classica. Tornato a Firenze indirizzo i suoi studi sulla storia della Turchia e della Grecia e nel 1838 pubblicò una scelta dei suoi scritti in Prose e poesie. Nominato accademico nel 1835, fu membro della prima deputazione compilatrice e incaricato di seguire i lavori di stampa del Vocabolario, i cui lavori di revisione cercò di velocizzare con l’introduzione dell’uso di copie eliografiche; fu inoltre autore del manifesto col quale l’Accademia promosse le sottoscrizioni all’edizione del 1843 del Vocabolario stesso. Ricoprì la carica di accademico bibliotecario dal 26 marzo 1839 al 29 marzo 1842, senza distinguersi per particolari cure destinate alla raccolta libraria della Crusca, stante la completa assenza di documentazione in tal senso. Una eco del filellenismo del Ciampolini si ritrova anche nell’incarico che ricevette nel 1840 dall’Università di Atene affinché la Crusca inviasse alla Biblioteca nazionale greca allora in via di formazione i «suoi atti» e «quei buoni libri che possedesse doppi, purché non siano di raro valore» e di consegnarli all’Accademia dei Georgofili «destinata a raccogliere e conservare le offerte in discorso fino alla loro spedizione in Grecia». Il 28 marzo 1845 fu nuovamente eletto accademico bibliotecario, come successore del Bencini, ma la nomina non fu riconosciuta legale dal Granduca. Morì a Firenze il 30 aprile 1846.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 103-104.

Collegamento al dizionario biografico

  • Palazzo Riccardi

1845

Targioni Tozzetti, Antonio <1785-1856>

Accademico bibliotecario dal 29/4/1845 al 14/3/1854

Nato a Firenze il 30 settembre 1785, appartenne alla nota famiglia di naturalisti. Insegnò all’Accademia di belle arti, per poi succedere nel 1829 al padre Ottaviano come professore di botanica e materia medica all’arcispedale di Santa Maria Nuova; sempre al padre subentrò l’anno seguente nella direzione del Giardino botanico di Firenze. Autore di diverse opere di agraria, botanica e botanica farmaceutica, fece parte della Società medico-fisica fiorentina e dell’Accademia dei Georgofili. Accademico della Crusca dal 1829, ne fu arciconsolo dal 1854 fino alla morte e censore nel 1836; fu inoltre membro della Deputazione alla revisione degli spogli per le giunte e correzioni e compilatore del Vocabolario del 1843, della quale curò anche la stampa, e deputato alla tavola dei Citati. Fu accademico bibliotecario dal 29 aprile 1845 al 14 marzo 1848; durante il suo mandato, nel 1846, il commesso Pietro Bigazzi si occupò del riordino della Biblioteca. Degli anni in cui il Targioni ricoprì la carica di accademico bibliotecario, resta traccia della descrizione del locale occupato dalla Biblioteca grazie ad un Inventario e stima del mobiliare dell'imperiale e reale Accademia della Crusca, databile 1847-1848. Il 28 marzo 1854 il Targioni Tozzetti venne nuovamente eletto accademico bibliotecario, ma la sua elezione ad arciconsolo dell’aprile dello stesso anno portò alle dimissioni dalla precedente carica. Morì a Firenze il 18 dicembre 1856.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 104-107.

  • Palazzo Riccardi

1848

Salvi, Donato <1784-1864>

Accademico bibliotecario dal 28/3/1848 al 24/11/1857

Nato presumibilmente nel 1784, del Salvi non si hanno notizie biografiche, non trovandosi citato in alcun repertorio. Tradusse in ottava rima l'Epitalamio claudiano (1826) e fu autore delle Osservazioni alle Osservazioni sopra il nuovo Vocabolario (1851), risposta critica all’opera del Fanfani; curò inoltre la Regola del governo di curafamiliare di Giovanni Dominici, 1860, citata nella quinta edizione del Vocabolario. Accademico dal 1838, ricoprì la carica di censore nel 1848; risulta compilatore con Casimiro Basi del Vocabolario del 1843 e fu membro della commissione che portò all’interruzione di questa stessa edizione. Contribuì alla commissione di studio che porterà alla riforma lessicografica promossa da Gino Capponi. Fu infine secondo membro della deputazione per la riforma dello statuto accademico, promulgato nel 1859. Fu accademico bibliotecario in due diverse periodi: dal 28 marzo 1848 al 31 marzo 1851 e dal 31 marzo1857 al 24 novembre 1857. Per il primo periodo si hanno notizie in merito a quella che oggi definiremo gestione delle raccolte. Nel febbraio 1850 fu accettato il dono del conte Goretti di un manoscritto ritenuto all’epoca autografo di Bastiano de’ Rossi (ma oggi attribuito all’accademico seicentesco Michele Ermini). A breve distanza fu anche deciso di intercedere verso il Granduca per ottenere «una copia delle Opere del Galileo della edizione eseguitane sui codici palatini, giacché occorre bene spesso di doverne registrare nel nuovo Vocabolario degli esempi tratti da quella edizione, che l’Accademia non possiede», così come si stabilì di richiedere al governo di poter disporre delle edizioni possedute in doppia copia dalla Riccardiana «per non rimanere affatto sprovveduta dei libri indispensabili pel suo lavoro del nuovo Vocabolario». Infine nel settembre sempre del 1850 il barone Carlo Nota, traferitosi da Genova a Firenze, si recò alla Crusca per consegnare gli autografi di alcune commedie ed un ritratto del padre, l’accademico Alberto Nota, che aveva lasciati per disposizione testamentaria all’Accademia. Nel secondo periodo in cui il Salvi si occupò della Biblioteca, nel maggio 1857 i compilatori del Vocabolario fecero la richiesta per «voler provvedere i seguenti libri come utili ai loro studi: il Passavanzi, il Gelli, il Vasari, recentemente pubblicati da Lemonnier, e le opere dell’Alberti edite dal Bonucci». In quell’occasione fu consultato il massaio, vista l’assenza del Salvi, che probabilmente già seguiva con minor assiduità l’attività della Crusca a causa della sua salute. Infatti pochi mesi dopo, assieme al Brucalassi, il Salvi venne giubilato proprio per motivi di salute. morì nel 1864.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 107-109.

  • Palazzo Riccardi

1851

Bonaini, Francesco <1806-1874>

Accademico bibliotecario dal 31/3/1851 al 28/3/1854

Nato a Livorno il 20 luglio 1806, in seguito al suicidio del padre, affetto da una malattia mentale, ottenne un canonicato della cattedrale e due pensioni (governativa ed ecclesiastica) che gli consentirono di dedicarsi allo studio di teologia e diritto civile e canonico all’Università di Pisa. Laureatosi nel 1825 in utroque iure e nel 1826 in teologia, venne a far parte del Collegio teologico fiorentino e fu poi nominato nel 1827 titolare della cattedra di diritto canonico, dedicandosi principalmente a ricerche di storia pisana, svolte in diversi archivi delle località che avevano avuto rapporti con Pisa. Lasciato il sacerdozio, passò dalla cattedra di teologia a quella di storia del diritto nel 1840 e tre anni dopo divenne anche il bibliotecario dell’Università. Nel 1848, durante la trasferta per i campi di battaglia lombardi con il battaglione universitario, fu colpito dalla malattia paterna e quindi ricoverato nel manicomio di Perugia. Dopo circa un anno poté tornare, passata la crisi, a Firenze, dove riuscì a far istituire in tempi brevissimi, nel 1852, una commissione per la sistemazione degli archivi che portò alla nascita dell’Archivio centrale di Firenze, inaugurato e aperto al pubblico nel 1855 nella fabbrica degli Uffizi, e di cui il Bonaini fu il primo soprintendente. I fondi furono ordinati dallo stesso Bonaini, seguendo il criterio del «metodo storico», che costituisce l’originale contributo impresso dal soprintendente all’impianto del neonato archivio. L'anno seguente istituì poi la Soprintendenza degli archivi toscani, nonchè gli Archivi di Stato di Siena e Lucca e, nel 1860, quello di Pisa. Una nuova ricaduta lo portò ad essere ancora ricoverato a Perugia, da dove tornò nel 1864. Collaboratore dell’«Archivio storico italiano», fondò e diresse il «Giornale storico degli archivi toscani», dedicandosi anche alla pubblicazione di testi medievali. Divenuto accademico nel 1851, fu vice-segretario della Crusca dal 1852 al 1853 e arciconsolo dal 1857 al 1859. Eseguì numerosi spogli per l’edizione del 1843 del Vocabolario; si deve in gran parte al suo lavoro all’interno di diverse deputazioni la riforma lessicografica che dette l’avvio della redazione della quinta edizione del Vocabolario. Significative le sue lezioni in Crusca sull’ordinamento degli archivi e sulla loro influenza per gli studi linguistici. Fu accademico bibliotecario dal 31 marzo 1851 al 28 marzo 1854; dalla documetazione giunta fino a noi non emergono particolari iniziative da parte sua nella gestione della Biblioteca. La sola traccia che si trova nei verbali risale alla fine del 1851, quando fu deciso di adottare una formula standard per ringraziare tutti coloro che inviavano in dono alla Crusca le proprie opere. Inoltre furono iniziati a tenere, dal 1852, dei registri nei quali venivano segnalate le opere date in prestito agli accademici. Morì in una casa di cura a Collegigliato, in provincia di Pistoia, per atrofia cerebrale, il 28 agosto 1874.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 109-110.

Collegamento al dizionario biografico

  • Palazzo Riccardi

1854

Brucalassi, Antonio <1797-1866>

Accademico bibliotecario dal 11/4/1854 al 31/3/1857

Del tutto assenti le notizie sulla vita del Brucalassi, tanto che se ne ignorano perfino luogo e data di nascita. Membro della Società medico-fisica fiorentina e amico di Antonio Targioni Tozzetti, fu tra i redattori del Dizionario delle scienze naturali. Nel 1847 pubblicò a Firenze l’opuscolo Cenno storico sopra Lucrezia de' Mazzanti. Divenuto accademico nel 1836, ricoprì la carica di massaio dal 1847 al 1854 e fece parte della prima deputazione compilatrice del Vocabolario e fu incaricato, assieme al Ciampolini, di seguire i lavori di stampa dell’edizione del 1843. Fu avverso alla riforma lessicografica patrocinata dal Capponi e, chiesta la dispensa dal servizio per motivi di salute, la ottenne nel 1857. Accademico bibliotecario dal 1854: fu nominato nella seduta del 1 aprile, in sostituzione di Antonio Targioni Tozzetti, che era allora in carica e che fu nella stessa seduta eletto arciconsolo. Sotto la sua gestione si ha ancora una volta la conferma della volontà da parte dell’Accademia di incrementare il patrimonio librario solo con testi specialistici: nel 1854, per esempio, venne rifiutata la proposta di abbonarsi alla rivista «Areopago››. L’anno seguente, in risposta ad una richiesta del Ministero che richiedeva una relazione sullo stato della Biblioteca e l’invio del catalogo relativo da girare alla Corte dei Conti, il Brucalassi ne inviò una copia. Con molta probabilità si tratta del catalogo in due volumi che era stato iniziato nel 1838, durante la gestione di Gaspero Bencini. Nel settembre 1856 il Brucalassi fece domanda all’Accademia di potersi assentare dai lavori della Crusca nel periodo autunnale, per motivi di salute, per recarsi sulle colline genovesi: può valer la pena segnalare come in tale richiesta egli si dichiari «accademico residente dell’imperiale e reale Accademia della Crusca e in essa Deputato della prima Commissione compilatrice quotidiana», senza fare alcun riferimento al suo incarico di accademico bibliotecario. Venne giubilato assieme al Salvi nella seduta del 24 novembre 1857 e morì nel 1866.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 110-112.

  • Palazzo Riccardi

1858

Zannoni, Antonio <1820-1865>

Accademico bibliotecario dal 30/3/1858 al 13/9/1864

Nato a Firenze 1211 agosto 1820, studiò nelle scuole di Santa Felicita e nel seminario diocesano e fin dal 1836 fu apprendista alla Riccardiana. Sacerdote dal 1843, coadiuvò il Bencini nella compilazione del catalogo delle edizioni a stampa della stessa biblioteca, in ventitre volumi; divenuto bibliotecario della Riccardiana nel 1847, ebbe come suo vice, dal 1852, Vincenzo Nannucci; ritiratosi diversi anni dopo da quell’ufficio, nel marzo 1859 fu compreso nel «collegio dei Canonici della Metropolitana». Curò la ristampa di alcune prose dello zio Giovanni Battista, anch’esso accademico, che furono pubblicate nel 1848. Si occupò del voluminoso carteggio di Giovanni Lami e ne dette notizia in una lezione che tenne, quale socio, alla Colombaria nal maggio 1858. Accademico dal 1857, fu deputato alla tavola dei Citati, insieme al Guasti e al Masselli, con lo specifico incarico dell’esame dei testi manoscritti. Rivestì la carica di accademico bibliotecario dal 30 marzo 1858 al 13 settembre 1864. Per la gestione Zannoni è possibile documentare, anche se in modo inevitabilmente parziale, lincremento della Biblioteca, grazie alle notizie reperite nei verbali accademici. Nel 1863 fu prescritto formalmente quello che era già stato convenuto in una precedente seduta, ovvero che «il massaio e il bibliotecario potessero senza altra licenza acquistare le edizioni di libri citati mancanti alla nostra biblioteca, purché non ne fosse troppo alto il costo, ma che per ogni altro libro si dovesse interrogare l’Accademia». Lo Zannoni non ha lasciato scritti, ma la lode di aver tenuto «la libreria ordinata, fornita di buoni cataloghi», può valere come per la Riccardiana così, seppur parzialmente, per la Crusca, per la quale compilò l’Inventario dei manoscritti antichi che possiede l'Accademia della Crusca tornati dalla Biblioteca Magliabechiana e il Catalogo compendioso dei manoscritti che si conservano nell'Archivio vecchio della Accademia della Crusca, fatto dagli accademici Antonio Zannoni e Cesare Guasti, contenenti rispettivamente la descrizione di trenta e trentasette documenti, per la maggior parte oggi conservati nell’Archivio storico accademico. Durante la gestione Zannoni, nel 1 agosto 1859, furono promulgate delle nuove Costituzioni, all’interno delle quali si nota un maggior dettaglio nella descrizione delle mansioni del bibliotecario: «X. Del Bibliotecario. ll Bibliotecario custodisce e tiene bene ordinata la libreria dell’Accademia; propone al corpo Accademico l’acquisto di quei libri che egli creda utili agli studi degli Accademici; e avutane l’approvazione, di concerto col Massaio li compra. Tiene di tutti esatto catalogo. Non gli presta che ai soli Accademici, avvertendo di chiederne ricevuta in iscritto, da farsi in un quaderno destinato a quest’uso». Zannoni morì, dopo alcuni anni di malattia, a Firenze il 28 luglio 1865.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 112-117.

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  • Palazzo Riccardi

1864

Tortoli, Giovanni <1832-1914>

Accademico bibliotecario dal 13/9/1864 al 22/12/1866

Nato a Firenze nel 1832, si dedicò allo studio delle tre lingue orientali copta, ebraica e caldaica ed anche allo studio della matematica e dell’ingegneria. Ricordato da Guido Biagi come il «degno rappresentante di una tradizione filologica nobilissima», curò edizioni critiche di testi di lingua, tra le quali il Tumulto dei Ciompi, la Guerra di Pisa e la Cronaca di Dino Compagni, edizione che portò ad un grande dibattito sull’autenticità della stessa. Ma la sua attività principale la svolse in Crusca, nella quale fu ammesso nel 1858 divenendone massaio dal 1869 al 1897, per poi ricoprire la carica di arciconsolo dal 1905 alla morte. Dal 1859 fu membro della prima deputazione quotidiana di compilazione e primo compilatore dal 1874, mentre dal 1905 sostituì Augusto Conti nella deputazione di revisione delle stampe, per poi essere nominato, nel 1909, presidente della commissione per lo studio della riforma dell’Accademia. Lessicografo, fu fra i compilatori più indefessi che il Vocabolario ebbe in quegli anni, tanto da esserne poi definito «quasi la Vestale››. Tra i più decisi sostenitori delle riforme accademiche, nel 1876 rispose ai saggi polemici pubblicati da Alfonso Cerquetti, tra il 1873 e il 1875, con la pubblicazione Il Vocabolario della Crusca e un suo critico. Fu inoltre vicepresidente della Società dantesca italiana, della quale fu anche tesoriere. Si battè poi tenacemente per il trasferimento della sede accademica dal convento di San Marco al più confacente e decoroso palazzo Riccardi, trasferimento al quale non fece però in tempo ad assistere. Nella villa medicea di Castello, attuale sede della Crusca, è tuttora conservato un suo ritratto di Antonio Salvetti. Accademico bibliotecario dal 13 settembre 1864 al 22 dicembre 1866, seguì tra il 1865 e il 1866 quello che lui stesso definì «il precipitoso sgombero da palazzo Riccardi» al convento di San Marco. Come tutti gli accademici che si sono avvicendati nella carica di massaio, anche il Tortoli seguì, per quel che riguarda la Biblioteca, le vicende legate agli acquisti di nuove opere. Morì a Firenze nel 1914.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 117-119.

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  • Palazzo Riccardi

1866

Rigutini, Giuseppe <1829-1903>

Accademico bibliotecario dal 22/12/1866 al 22/12/1897

Nato a Lucignano in Valdichiana, in provincia di Arezzo, il 31 agosto 1829 da famiglia poverissima, ottenne un posto gratuito nel seminario aretino, dove rimase fino al 1849 per passare poi ai studiare legge all’Università di Siena; motivi economici lo costrinsero però ad entrare, grazie sempre ad un posto gratuito, come alunno convittore alla Scuola normale superiore di Pisa, dove si laureò in lettere e filosofia. Divenuto professore di retorica al collegio Forteguerri di Pistoia, vi rimase fino al 1860, quando divenne professore di greco al liceo di Arezzo, per passare nel 1861 al liceo di Firenze. Nel 1875 si ritirò dal pubblico insegnamento. Tra i fondatori nel 1888 della Società dantesca, fu filologo e lessicografo e autore di moltissime pubblicazioni: traduzioni di scritti latini, opere a carattere didattico e dizionari, tra i quali si ricordano il Vocabolario italiano della lingua parlata pubblicato nel 1875-76 in collaborazione con Pietro Fanfani e il Nuovo dizionario italiano-tedesco e tedesco-italiano (1896-1900), compilato con il genero Oscar Bulle. Accademico dal 1866, fu membro della deputazione quotidiana di compilazione fin dalla nomina e secondo compilatore dal 1874. Fu accademico bibliotecario per ben trentuno anni, dal 22 dicembre 1866 al 22 dicembre 1897, risultando così l’accademico che ricoprì tale carica per il maggior numero di anni, nonostante le sue ripetute rimostranze per non venire rieletto. Non meraviglia dunque che le fonti documentarie in merito alla gestione Rigutini siano quantitativamente rilevanti. Durante il suo incarico venne compilato il Catalogo della Biblioteca della Reale Accademia della Crusca del 1873, e nell’ambito di una vasta operazione di incremento del patrimonio librario portata avanti in quegli anni, fu l’artefice dell’operazione che, nel 1876, portò alla donazione dei libri di Gino Capponi all’Accademia. Fu autore, tra l’altro, della scheda sulla Biblioteca della Crusca per la Statistica sulle biblioteche italiane del 1894. Morì il 23 maggio 1903.

Delia Ragionieri, La Biblioteca dell'Accademia della Crusca: storia e documenti, prefazione di Piero Innocenti, Firenze, Accademia della Crusca; Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 119-131.

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  • Convento di San Marco

1897

Antonio Virgili <1842-1915>

Accademico bibliotecario dal 22/12/1897 al 27/02/1915

Nato a Firenze il 17 gennaio 1842, dai pochi dati che si conoscono della sua biografia si ha notizia che studiò giurisprudenza a Pisa e che fu professore di letteratura all’lstituto dell’Annunziata a Firenze; fu letterato, avvocato e storico. Tra le sue pubblicazioni si ricordano i Saggi poetici del 1863, la monografia sul Berni del 1881 e l’edizione delle Rime, poesie latine, lettere edite e inedite sempre del Berni del 1835, testo citato della quinta edizione del Vocabolario. Accademico dal 1894, fu, dall’anno seguente, membro delle deputazioni di ultima revisione e poi di revisione delle stampe, per divenire nel 1896 secondo compilatore aggiunto. Il Virgili fu accademico bibliotecario dal 22 dicembre 1897 (eletto dopo l’ennesima dichiarazione del Rigutini a non voler proseguire nella sua mansione) fino alla morte, avvenuta il 27 febbraio 1915. Nel corso della sua gestione furono dedicate particolari cure alla Biblioteca, soprattutto in relazione alla riordino fisico dei volumi e all’aggiornamento dei cataloghi. Inoltre, appare significativa l’attività dell’attività di prestito dei volumi; in questi anni si ricevono e si inviano opere dalle e alle seguenti istituzioni: la Reale Biblioteca universitaria di Messina, la Reale Biblioteca Nazionale di Venezia, la Reale Biblioteca universitaria di Padova, il Reale Archivio di Stato di Firenze, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e la Medicea Laurenziana. Ancora in questi anni, proseguirono gli scambi di pubblicazioni con diverse istituzioni, tra le quali, la Reale Accademia di scienze, lettere e belle arti di Palermo, la Società ligure di storia patria di Genova, l’Istituto geografico militare, la Reale Accademia dei Georgofili, l’Institut Français di Firenze e l’Accademia dei Lincei. Virgili morì a Firenze, il 27 febbraio 1915. Nel suo annuncio funebre l’Accademia lo ricordò come suo «accademico residente e bibliotecario».

Delia Ragionieri: pp. 131-137.

  • Palazzo Riccardi

1915

Guido Biagi <1855-1925>

Accademico bibliotecario dal 09/03/1915 al 11/03/1923

Nato a Firenze il 29 gennaio 1855, fondò nel 1877, con Giovanni Marradi e altri la rivista letteraria «I nuovi goliardi» per poi laurearsi con Adolfo Bartoli l’anno seguente con una tesi sul Novellino; pubblicò i suoi primi versi con lo pseudonimo di Edmondo Guidi. Si avviò poi alla carriera bibliotecaria, occupando posti di rilievo alla Biblioteca Nazionale di Roma (1880-1882), alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (1882-1884); fu direttore della Marucelliana (1886-1889), poi della Riccardiana fino al 1895 ed infine della Medicea Laurenziana fino al 1923, occupandosi attivamente della loro organizzazione e valorizzazione; in Marucelliana introdusse l’illuminazione a gas e un impianto di caloriferi ad aria calda e pubblicò l’Indice del Mare Magnum di Francesco Marucelli (1888), mentre come direttore della Medicea Laurenziana organizzò un nuovo catalogo delle edizioni a stampa su schede modello Staderini e dette inizio ad un museo del libro utilizzando i plutei michelangioleschi come vetrine d’esposizione. Nel 1888 fondò, e diresse fino alla morte, la «Rivista delle biblioteche e degli archivi»; tradusse importanti opere di biblioteconomia quale il Manuale del bibliotecario di Julius Petzholdt. Infine coordinò il lavoro della commissione, presieduta da Pietro Fedele, che portò alla stesura delle Regole per la compilazione del catologo alfabetico ad uso delle biblioteche statali, pubblicate nel 1921. Direttore letterario per l’editore fiorentino Sansoni, del quale aveva sposato la sorella, fu inoltre vivace organizzatore della vita culturale fiorentina, promuovendo, tra le molte altre attività, le lecturae Dantis in Orsanmichele. Grande amico del politico Ferdinando Martini, fu suo capo di gabinetto, quando quest’ultimo era segretario generale (1884-1885) e al Ministero della pubblica istruzione (1892-1932). La sua ingente bibliografia spazia da opere di carattere filologico a rievocazioni storiche, da opere di critica letteraria e di storia dell’arte e del costume sino ad un’ampia produzione giornalistica; collaborò con molte riviste italiane e straniere e fu il primo compilatore del Chi è? italiano nel 1908. Accademico dal 1913, fece parte di due commissioni, per le funzioni accademiche nel 1914 e per i vocabolari dialettali dal 1916; venne nominato accademico onorario nel 1924. Fu accademico bibliotecario dal 9 marzo 1915 all’11 marzo 1923; nella stessa seduta nella quale fu eletto vennero presi accordi preliminari per il riordinamento della Biblioteca, a proposito del quale l’accademico Orazio Bacci propose la creazione di una «speciale sezione lessicografica». Agli anni ’20 risale con molta probabilità l’inizio della compilazione del catalogo a schede oggi conservato nella sala delle Pale della villa Medicea di Castello. lnfatti dal dicembre 1920 al gennaio 1923 sappiamo che l’impiegato Adolfo Moscadi prestò lavoro straordinario per «attendere ad una nuova diligente schedatura dei nostri volumi», rimasta però incompleta. Pochi mesi prima dell’insediamento del Biagi nella carica di accademico bibliotecario, la Crusca si era spostata dal convento di San Marco al palazzo Riccardi. In seguito a questo trasferimento furono eseguiti diversi lavori, anche per la biblioteca. «Uomo flemmatico e attivo, mordace e affettuoso», così lo descrive Ojetti, «con un sorriso arguto sul faccione raso da imperatore romano ch’egli mantenne impavido fino alla morte», che avvenne a Firenze il 6 gennaio 1925.

Delia Ragionieri: pp. 137-141.

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  • Palazzo Riccardi

Durata delle nomine